Il nome deriva dall’espressione inglese “to raft”, che significa “navigare su una zattera”. In realtà non si usa la zattera, ma appunto un gommone che possiede specifiche caratteristiche che lo fanno restare a galla e favoriscono anche lo svuotamento automatico dell’acqua. La direzione viene gestita dalle pagaie, in pratica dei remi.
Il bello di questo sport è che viene praticato in gruppo, per cui è adatto anche alle famiglie. Tuttavia per alcuni percorsi possono essere imposti limiti di età per i bambini. Di base bisogna aver compiuto almeno 6 anni.
Sul gommone salgono sempre da 1 a 2 guide esperte che si occupano di manovrare e gestire il gommone, ma tutto il resto del gruppo deve comunque attenersi alle indicazioni date.
Difatti ogni membro avrà in affidamento una pagaia e dovrà muoverla in base ai comandi ricevuti.
ATTIVITA’ DI GRUPPO
Partendo dal presupposto che il rafting non venga praticato da soli, in realtà questo sport richiede poche competenze.
Quando ci si presenta presso la sede dell’associazione sportiva dove si intende fare l’uscita col gommone, si partecipa ad un briefing iniziale in cui verranno spiegati tutti i dettagli. Riceverete istruzioni accurate su come comportarvi sul gommone, come pagaiare, come agire in caso di caduta in acqua e così via.
Per il resto, una volta entrati in acqua, le guide saranno sempre lì pronte a gestire il tutto, garantendo la messa in sicurezza di tutti.
Non bisogna essere particolarmente allenati per avvicinarsi a questo sport, tuttavia è fondamentale saper nuotare perché si potrebbe cadere in acqua.
Anche se si è dotati di tutto l’equipaggiamento per non annegare, è bene sapersi destreggiare tra le correnti e saper stare anche sott’acqua. Tutto questo garantisce una maggiore sicurezza.
Nulla toglie che vi siano percorsi molto più facili, come la discesa Base e la discesa River Trip, adatte anche a chi non sa nuotare. In ogni caso, bisogna sempre informare le guide della vostra condizione.
RISCHI E PERICOLI
Spesso ci si pone questa domanda, dal momento che questo sport viene praticato in contesti indubbiamente molto particolari. Si affrontano discese ripide, bisogna schivare rocce ed ostacoli e la velocità è di certo abbastanza sostenuta.
Tuttavia, una volta accertata la qualità dell’attrezzatura e l’esperienza della guida, si può stare più che tranquilli. Ricordate difatti che questo sport non viene mai praticato in solitaria.
Inoltre, ogni percorso è comunque classificato in base al livello di difficoltà. Si va dai percorsi più facili, denominati con il numero 1 e adatti ai principianti, fino a quelli più tortuosi, indicati con il numero 6, dove bisogna avere una certa preparazione sul campo. Non caso spesso è riservato ai soli atleti professionisti.
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Tratto da Tuttogreen