Da Boccioleto a Rima in MTB

Pedalando lungo la stretta valle, tra oratori e pescosi torrenti

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Indirizzo

Boccioleto

GPS

45.83005518946, 8.1131029129028

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Da Boccioleto a Rima in MTB pedalando lungo la stretta Val Sermenza, tra oratori antichi e pescosi torrenti. In bici lungo la Valsermenza, una delle valli meno conosciute della Valsesia, dove il tempo pare essersi fermato. Fra tranquilli e solitari villaggi montani in scenari incontaminati, gioielli d’arte e preziosi tesori naturali.

L’itinerari si sviluppa lungo un tratto della strada provinciale di Alagna SP10 che da Boccioleto raggiunge Rima, il paese più alto della Valsesia in una bella salita, adatta anche per bici muscolare, se si ha un minimo di allenamento: si raggiungono pendenze intorno all’8-10%.

Partiamo dall’antichissimo borgo di Boccioleto, incastonato tra i dolci pendii, al cospetto del primo gioiello paesaggistico, la Torre delle Giavine, una massiccia guglia di gneiss (alta 75 mt) che sovrasta l’abitato del paese e che ne é diventata l’emblema. Prima di partire ammiriamo la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Pietro e Paolo con la torre campanaria e il bel prato nel quale trova posto la cappella ossario e le tipiche architetture valsesiane dai tetti in “piode”, grandi lastre di pietra anche dette “beole”. Imbocchiamo la strada principale e superiamo l’oratorio seicentesco di San Marco e continuiamo a seguire le indicazioni per Rima. che introduce la piccola frazione di Piaggiogna. Percorriamo circa 1300 mt.  (SP10). Su troviamo una sinistra piccola e breve (circa 100 mt.) strada asfaltata che scende verso il fiume con una bandiera con la scritta “Rifugio Alpino” e un grande cartello verde con il disegno del “Solivo Express”, un piccolo trenino a cremagliera che permette di raggiungere l’Alpe di Solivo di Palancato (824 m) attraversando il fitto bosco di conifere e latifoglie. Dopo poco più di 400 metri un piccolo sentieri ci offre la possibilità di scoprire la cascata del Buss di Fervento, piccola frazione del comune di Boccioleto, in posizione stupenda, adagiata su un panoramico ripiano. Superate le case del paese sulla sinistra vediamo sfilare anche l’antica centrale idroelettrica.  Dopo circa 600 metri la cappella di San Lorenzo, proseguiamo in questa valle meravigliosa salendo sempre lungo la tranquilla strada provinciale fino a Rimasco. Ci accoglie la diga e il suo pittoresco specchio d’acqua color verde, che conferisce poesia a un panorama da cartolina. Ci fermiamo per una sosta contemplativa nella piccola piazza all’ingresso del paese, dove si trova un piccolo bar e una balconata che regala una vista panoramica sul lago. Da Boccioleto a Rima in MTB vuol dire conoscere un mondo antico.

Per una piacevole e divertente deviazione segnaliamo, poco dopo il centro abitato, la piccola seggiovia che porta all’Alpe Campo. in pochi minuti passiamo dai 906 m s.l.m. ai 1200 m dove si trova il rifugio da cui possiamo ammirare Rimasco e la valle dall’alto.

Non solo. Parte da qui anche il Fun Bob Rimasco, una monorotaia molto divertente, che serpeggia lungo la montagna in mezzo al bosco fino a valle: emozione e adrenalina pura.

Nei pressi delle belle case del piccolo centro abitato, proprio a ridosso della chiesa parrocchiale, ritroviamo il bivio che divide la valle. Prendiamo la strada per Rima e riprendiamo a pedalare in uno scenario incontaminato: la strada si apre fiancheggiando la discesa del Sermenza e incontra, a distanze ravvicinate, diversi piccoli abitati tutti interessanti per caratteristiche e stili. Dopo circa 1 km raggiungiamo la frazione Rima San Giuseppe, alla confluenza con la Val Nonai che si innalza verso le praterie della Moanda.  Attraversiamo la frazione di splendide case in pietra, ancora ben conservate, un ristorante e la chiesa che dà il nome alla frazione oltre a una fontana per abbeverarci. Da qui proseguiamo sempre lungo la strada e incontriamo l’oratorio di Sant’Antonio da Padova proprio in mezzo nel cuore di una piccola frazione di 4 case di Piana. Risaliamo per altri 3 km i

n uno scenario verde di prati che costeggiano la strada attraversati sulla sinistra sulla destra dal Torrente Sermenza da cui prende nome la valle. La strada provinciale che via via si restringe fa un piccolo zigzag: le ultime curve dei tornanti per conquistarsi l’arrivo al paese più alto della Valsesia, l’incantevole Rima (1417 metri s.l.m).
Ai piedi del borgo ci da il benvenuto lo splendido santuario della Madonna delle Grazie con la sua bella facciata attribuita a Orgiazzi il Vecchio. Una cancellata in ferrro battuto ci separa dalla monumentale ancona lignea seicentesta interamente dorata e dipinta che ingloba un frammento di affresco del 1481 di L. De Campo. Alle pareti, affreschi del Peracino e dell’Orgiazzi ancora una volta testimoniano la grande vocazione artistica di questa valle.
Al termine della strada, imboccando una stretta viuzza, ci troviamo direttamente nel nucleo storico dove quattro case in architettura Walser, finemente restaurate, testimoniano l’origine del villaggio. Qua e là riscopriamo l’odore acre del legno bruciato all’interno dei camini che ancor oggi riscaldano molte abitazioni. Addentrandosi per le vie del paese troviamo altre eleganti case che testimoniano il periodo di benessere iniziato a fine ‘800 quando grazie al “segreto del marmo artificiale”, i maestri rimesi si arricchirono lavorando presso le corti di tutta Europa. Ancora oggi l’Associazione del Marmo Artificiale con il maestro Dellavedova insegna il “segreto”: siti Ecomuseali della Valsesia.
La Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni Battista, con le sue molte opere, rappresenta un esempio di tale arte. Dietro al paese, immersa nel bosco, troviamo la gipsoteca che custodisce statue in gesso di uno dei più importanti scultori dell’ottocento italiano: Piero Della Vedova nativo di Rima.
L’imponente monte Tagliaferro (2964 mt.) e il Corno di Rima (2117 mt.) vegliano sul paese. Dopo esserci ristorati e riempiti gli occhi dell’armonia di questo lungo, possiamo risalire in sella e goderci la piacevole discesa fino a Boccioleto.

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