Comune di Armeno
Epicentro della cultura rurale e del Mottarone / Lago d’Orta
Epicentro della cultura rurale e del Mottarone
Armeno sorge sulle alture al di sopra del Lago d’Orta a quota 523 m s.l.m. È il comune più settentrionale della provincia, oltre che uno dei più estesi territorialmente. Da sempre luogo di villeggiatura, ha conosciuto il fenomeno dell’emigrazione, curiosamente di una forza lavoro non avvezza a tale pratica, quella del settore alberghiero e della ristorazione. Il fenomeno è andato diminuendo negli ultimi anni, riuscendo persino ad accogliere emigranti provenienti dal sud. Si sono spopolate quasi contemporaneamente le frazioni di Sovazza e Coiromonte, quest’ultima denominata Coiro fino al 31 dicembre 1868, entrambe già comuni autonomi e aggregati ad Armeno nel 1928.
Maggiori informazioni / Armeno
Geografia
Il territorio è collinare-montuoso e si eleva fino a quasi 1400 m s.l.m., alle pendici del Mottarone. La Strada provinciale 41 parte da Armeno e costituisce la principale via di accesso alla vetta.
Storia
Sono molti gli studiosi del Cusio, che hanno compiuto ricerche su questo territorio, ed hanno dissertato circa i gruppi etnici dei primi abitanti della zona.
Hanno affermato che il nome di “Armeno”, potrebbe significare “luogo popolato”, dalla radice celtica “Men” in fondo al nome.
La zona di Armeno fu abitata già nell’età del ferro e sono stati ritrovati reperti che fanno pensare all’insediamento di popoli liguri; venne poi popolata dagli Etruschi e dai Galli.
Da Armeno passava già, in epoca romana, la Via Settimia che portava verso Omegna e poi al Passo del Sempione. Nel Medio Evo la storia di Armeno si lega a quella della Riviera d’Orta: il paese era popolato e ricco, come testimoniano documenti dell’epoca e aveva una posizione eminente nella Riviera, dal punto di vista demografico e della rappresentanza.
La bella e imponente Chiesa romanica di Santa Maria testimonia l’importanza di Armeno all’interno della pieve di San Giulio.
Chiese e monumenti
La storia religiosa e civile di Armeno rimane tutta raccolta nella parrocchiale di Santa Maria Vergine Assunta, ricca di tesori d’arte e di suggestioni mistiche. Essenziale e severa nella sua romanica semplicità, la chiesa offre ancora oggi la più evidente testimonianza di che cosa sia stata Armeno nell’arco di un millennio. Il luogo vide passare San Antonio da Padova, e poco importa se il suo transito avvenne quando fu un giovane studente. Alcuni storici ritengono che anche Enrico IV, recandosi a Canossa, si fermasse a pregare in questa chiesa, tra le sue alte colonne, mentre la leggenda attribuisce a San Giulio la sua edificazione, avvenuta nel III secolo.
La parrocchiale dell’Assunta venne costruita in blocchi squadrati di sasso, con una magnifica facciata, decorata con capitelli e archetti pensili, con raffigurazioni di animali e di teste, secondo la più tradizionale simbologia medioevale. Gli affreschi al suo interno, affiorano dalla patina di calce che li aveva cancellati dopo le epidemie di peste del Seicento e incantano ancora per la loro genuina bellezza. Ma dove la chiesa di Armeno si distingue ed esprime la sua peculiarità è nelle raffigurazioni della Trinità. La prima è un’impressionante simbologia di tre persone viste attraverso l’immagine di un corpo unico a tre teste.
È una rara testimonianza dell’espressione popolare artistica, stranamente sopravvissuta ai divieti imposti dal Concilio di Trento a queste rappresentazioni antropomorfe. Invece è armoniosa e ben conservata un’altra Trinità, racchiusa in una “mandorla” in stile rinascimentale: in tale immagine il Padre sostiene la croce del Figlio, e su di loro aleggia la colomba dello Spirito Santo. Di notevole valore è il dipinto di Fermo Stella da Caravaggio: una stupenda e pietosa Deposizione dalla Croce