Le mille faccie della Val Mastallone

Itinerario in MTB tra ponti antichi e acque cristalline da Varallo a Valbella

CARATTERISTICHE

Lunghezza

41,5 km

Dislivello

1130 m

Difficoltà

Medio

Tempo percorrenza bike

3:50

Tempo percorrenza e-bike

2:55

Massima altezza

1130 slm

Periodo consigliato

maggio / ottobre

Emozione

Forte


INFORMAZIONI

Indirizzo

varallo sesia

GPS

45.814039317033, 8.2590633630753

Telefono


INVIA RICHIESTA

Le mille faccie della Val Mastallone / itinerario in e-bike Una pedalata integralmente su asfalto e alla portata di tutti. Fra natura, storia e tradizioni.

Partenza e arrivo sono nella cittadina di Varallo Sesia

capitale storica e culturale della Valsesia, immersa nel verde sotto lo sperone roccioso del Sacro Monte di Varallo. Parcheggiamo proprio nei pressi del ponte dedicato al generale Antonini, con oltre 600 anni di storia a tutti gli effetti uno dei monumenti più antichi della città.

I suoi due imponenti archi, rivisitati nell’800, dividono il nucleo originario di Varallo Vecchio e le sue contrade storiche alle pendici del Monte Vaso, da Varallo Nuovo, il nucleo più recente ricco di antiche vie, chiese, ville e palazzi.

Rimandiamo la visita della cittadina per imboccare sulla destra via Morgiazzi, l’unica strada che attraversa la valle, fra pareti ripide e ombrose.
Le mille faccie della Val Mastallone le incontriamo e attraversiamo i piccoli villaggi di Aniceti, Pianebelle e Barattina e proseguiamo lungo il torrente che regala una serie di spiagge nascoste, piscine naturali e acqua cristallina capaci di evocare latitudini esotiche (da qui i nomi El Caribe e Tropicali con cui sono conosciute).

Appena dopo una curva, a circa 6 Km da Varallo, ci imbattiamo nell’antico Ponte medievale della Gula.

Interamente in pietra, incastonato fra due pareti di roccia scoscese che vanno a formare una impressionante forra, questo ripido ponticciolo a sesto acuto è stato per secoli l’unico punto di attraversamento per proseguire nella valle.

Il ponte della Gula

Dalla sua cima a strapiombo sul baratro di 30 metri si ammirano acque spumeggianti e vorticose incastonate nella vegetazione indomabile. Per chi soffre di vertigini una bella visuale è offerta dal ponte della strada che gli passa accanto.

Proseguendo sulla statale fra faggi e castagni, possiamo ammirare la lama del giallo un tratto di fiume limoso con acque trasparenti.

Il paesaggio intorno, selvaggio e incontaminato, è formato da ripide pareti rocciose e da una fitta vegetazione che in alcuni punti lascia spazio a spiagge di sabbia fine e acque dalle sfumature smeraldine.

Il torrente è l’habitat ideale di numerose specie ittiche che ne fanno il paradiso degli amanti della pesca sportiva e alla mosca, oltre che dei bagnanti che in estate trovano qui ristoro alla calura estiva.

La strada prosegue

La statale continua a seguire il torrente con curve improvvise. Attraversato il villaggio di Bocciolaro, ci ritagliamo una deviazione salendo sulla destra lungo la Strada Provinciale 79 per raggiungere il villaggio di Sabbia dove è possibile ammirare la valle e un panorama interessante del Mastallone.

Tornati indietro, riprendiamo, la strada provinciale. Dopo 600 metri si apre un nuovo scenario con il torrente sulla sinistra e un piacevole anfiteatro, il Piano delle Fate.

Proseguiamo sempre sulla strada asfaltata. Attraversiamo il villaggio di Cravagliana, uno dei più ampi e sicuramente il più antico della valle, sfiliamo a fianco alla chiesa tardo medievale di Santa Maria Assunta e Santo Stefano, con il grande san Cristoforo affrescato sulla sua faccianta nel 1635.

Quindi superiamo Molino, Nosuggio, più a nord in bella posizione aperta sul Mastallone, e, ancora, Grassura e Saliceto, che si possoni raggiungere lungo i rispettivi ponticelli sul Mastellone.

Deliziose chiesine, pianori e sentieri che si inerpicano tra i piccoli abitati, ci suggeriscono storie e leggende che si tramandano negli echi della folta vegetazione che prende il sopravvento.

Frazione Walser on the road

Raggiungiamo la piccola frazione walser di Ferrera, che si stende poco prima della galleria e ci regala un paio di fontanelle per riempire le borracce.

Giriamo quindi a destra, seguendo la bella stradina asfaltata che sale in Valbella e che passa inizialmente nella galleria sotto i due caratteristici Corni di Valbella, una sorta di “porta di ingresso” nella valle.

Superiamo i due piccoli nuclei abitati di Valbella inferiore (779 m.) e Valbella superiore (855 m.), un piccolo gruppetto di casupole, che custodisce scorci di un tempo, fra saliscendi di minuscoli viottoli in pietra.

Tra le case partono i segnavia di sentieri escursionistici che si inerpicano verso cime e creste che ospitano ancora colonie di mufloni. Dopo una sosta in questa cartolina, possiamo risalire in sella e riprendere la strada a ritroso, in una piacevolissima discesa che ci regalerà altri scorci suggestivi.

A Varallo potremo completare l’escursione visitando il Sacro Monte, dal 2003 patrimonio tutelato dall’UNESCO. Oppure, ancora, concederci un viaggio nel tempo passando dal borgo medievale.

Dai tetti di beole, viuzze acciolate e botteghe dell’artigianato, fino alle ville da “Belle Epoque” di questa cittadina, che per la bellezza dei monti circostanti e l’aria salubre ha ammaliato generazioni di villeggianti. Articolo Le mille faccie della Val Mastallone.

Le mille faccie della Val Mastallone

Vedi tutte le Esperienze E-traveling

Contatta la nostra agenzia di comunicazione Magic

 

GUARDA LA MAPPA O LA TRACCIA

NUOVA RICERCA